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Lampascioni cosa sono?
Avete mai sentito parlare dei lampascioni? Se vi siete chiesti cosa sono? In questo articolo cerchiamo di illustrare di cosa si tratta. Parleremo anche delle loro proprietà e dei benefici. Di come si puliscono e infine delle ricette per cucinarli.
I lampascioni sono uno degli ortaggi più antichi e caratteristici del territorio pugliese. Questi bulbi appartengono alla famiglia delle Liliaceae. Sono particolarmente diffusi e usati nelle cucine pugliesi. Sono utilizzati infatti per la preparazione di molti piatti tipici.
Hanno le sembianze di un piccolo cipollotto. La loro forma è piuttosto ovale e dal colore rosaceo. Ma, a differenza delle cipolle, i lampascioni hanno una consistenza abbastanza carnosa. Mentre il loro sapore è piuttosto amarognolo.
Questa pianta, inizialmente solo selvatica, era già nota agli Egizi e ai Greci. Soprattutto per le sue proprietà diuretiche e depurative. Crescono spontanei in tutto il bacino del Mediterraneo. Soltanto in Puglia però, esiste anche una particolare varietà locale chiamata Monstruosa che viene coltivata.
Come si chiamano i lampascioni?
I lampascioni o lampagioni appartengono alla famiglia delle Liliaceae, la stessa delle cipolle o dell’aglio. Il loro nome scientifico è Leopoldia comosa o Muscari comosum. In Salento sono conosciuti anche con il nome di “pampascione” oppure di cipolle canine, cipollacce turchine, cipollacci col fiocco o giacinti dal pennacchio.
Come e quando si raccolgono
Si tratta un prodotto stagionale molto delicato. Si trova fresco solo nei mesi che vanno da gennaio a marzo. Crescono a circa 10 – 30 centimetri di profondità nel terreno. Hanno una forma simile a delle piccole cipolle selvatiche. Ma sono profumate ed hanno un sapore tipicamente amaro con note di fondo tendente al dolciastro.
La pianta è originaria del Nord America. Presenta fiori violacei all’apice che sbocciano in primavera e alla base nascosto sotto terra il bulbo. Questa pianta è conosciuta anche con i nomi di Giacinto dal pennacchio, Lampagione e Cipollaccio col fiocco. Si calcola che nel mondo ne esistano all’incirca 50 varietà di cui solo sette in Italia. Alcune di queste sono coltivate a solo scopo ornamentale.
La raccolta avviene rigorosamente a mano nelle campagne pugliesi. Si esegue con cura e attenzione per evitare che durante l’estrazione dal terreno i lampascioni si possano danneggiare. Rischiando di renderli non più commestibili. Per chi non è esperto in materia è meglio evitare di avventurarsi nella loro raccolta. Possono essere scambiati con i bulbi di una pianta che appartiene alla stessa famiglia ma non commestibile e velenosa: il Colchico.
Qual è il periodo dei lampascioni?
I semi si piantano in autunno a 12 – 20 cm da terra e si raccolgono dopo 4 o 5 anni a giugno. Dopo la raccolta, sono fatti riposare per qualche giorno all’aria aperta per dare modo ai lampascioni di perdere l’umidità e asciugarsi.
In Puglia per poterli consumare tutto l’anno, mantenendo inalterate tutte le loro caratteristiche organolettiche, vi è l’usanza di conservarli sott’olio.
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Proprietà e benefici
Dal punto di vista nutrizionale questi cipollotti sono una piccola miniera di benefici per tutto l’organismo. Infatti posseggono un elevato valore alimentare e una notevole concentrazione di vitamine e sali minerali. Sono di ricchi di fosforo, ferro, potassio, calcio, rame, manganese e magnesio.
A cosa fanno bene?
Sono un ortaggio con azione lassativa, emolliente e diuretica. Possono anche favorire una minore la pressione sanguigna riducendo il rischio di trombosi. Agiscono anche contro il colesterolo.
Sono inoltre ricchi di fibre e flavonoidi, sostanze naturali con potenzialità antitumorali.
Il loro consumo stimola l’appetito, attiva le funzioni digestive svolgendo un effetto anti infiammatorio per l’intestino.
Quante calorie contengono i lampascioni?
Oltre a fare bene sono anche dietetici. Il loro apporto calorico è di sole 37 calorie per 100 gr.
Che sapore hanno i lampascioni?
Il sapore caratteristico dei questi cipollotti è piuttosto amarognolo, la polpa è soda e croccante. Si mangiano in vari modi: bolliti e conditi con olio e sale, soffritti, fritti, alla brace o sotto la cenere. Sono utilizzati come ingrediente per frittate, polpette, zuppe, arrosti di carne o anche piatti a base di pesce. Puliti e conservati sott’olio sono adatti ad accompagnare formaggi e salumi. Trasformati sotto forma di patè i lampascioni sono perfetti per insaporire bruschette o crostini. Spesso sono preparati in agrodolce, con aggiunta di aceto o mentuccia.
Come pulire i lampascioni
Si puliscono facilmente sbucciandoli come cipolline. Con un coltello si asporta la base con le radici e gli strati esterni più secchi. Dopodiché si lavano accuratamente con l’acqua per eliminare la terra.
Come si toglie l’amaro ai lampascioni?
Per attenuare il loro caratteristico sapore amarognolo, dopo averli sbucciati e incisi a croce alla base, è preferibile lasciarli a bagno in acqua fredda per una notte. Quindi si sciacquano e si lasciano scolare. Poi si fanno lassare leggermente e a questo punto sono pronti per l’utilizzo in cucina per qualsiasi preparazione.
Come conservare i lampascioni puliti
Se già puliti possono essere conservati per alcuni giorni mettendoli in frigo a mollo in acqua avendo cura di cambiarla ogni giorno. Questa operazione come già detto rende il loro sapore più dolce. Toglie in parte il loro tipico sapore amarognolo.
Come cucinare i lampascioni: le ricette
In cucina sono utilizzati per preparare numerose ricette: frittelle o polpette, se fritti diventano sfiziose chips, arrostiti nella cenere, come contorno per accompagnare e insaporire carni come ad esempio quella d’agnello e infine come antipasto se conservati sott’olio.
Di seguito alcune ricette che vedono protagonisti questi straordinari cipollotti selvatici:
Ricetta lampascioni fritti in pastella
Lampascioni fritti senza pastella
I lampascioni al forno con patate